Se non fosse per lo sciogliersi del gelo
a questa fiamma lenta che mi rincuora,
al graffiare pietoso del vento gelido,
ti terrei stretto a me battito ansioso
per domarti in suono lieve e misurato.
Ma devo lasciarti libero di percuotere
altri cuori sopiti all'emozione,
come vuole l'ora prossima del Natale
prendere le tue note non scandite.
Né posso inseguirti così, come sono,
placato al tepore e al silenzio,
un po' curvo al gioco vano dei tizzoni,
arreso alla tua scia inarrestabile.
Poiché sei vivo più del mio tempo,
battito bambino che corri avventuroso,
qua e là, per lidi scelti ma perduti,
per nascere ancora su joniche coste,
quelle amate nelle notti di brezza.
Ora devo restare solo con l'anima mia,
con la carezza del mio fiato ignaro,
aspettando a mezzanotte il tuo ritorno
e ricongiungermi ancora alle tue storie.

Graziano Giudetti